L’opera “Filumena Marturano”, del 1946, di Eduardo De Filippo è la più conosciuta del grande drammaturgo napoletano, oltre ad essere quella definita dall’autore “la più cara delle mie creature”.
L’opera, in tre atti fu scritta per la sorella Titina nel giro di tre giorni, ispirandosi ad un fatto di cronaca avvenuto a Napoli.
Per la prima ed unica volta abbiamo una vera e sola protagonista femminile, l’ex prostituta Filumena Marturano, che si rivela depositaria dei valori familiari e del riscatto della persona, segnato dalle sue lacrime, lacrime mai versate da una donna che, fino a quel momento, aveva conosciuto solamente il male.
Il tema della maternità costituisce il nucleo narrativo di tutta la vicenda, che si allaccia forse a ragioni autobiografiche, dato che lo stesso Eduardo era figlio illegittimo di Eduardo Scarpetta. Filumena, però, oltre che una mamma, rappresenta l’amore, la passione ed il dolore veri messi in scena, è un personaggio autentico che coinvolge lo spettatore.
In questa rivisitazione si è cercato di accrescere ancora di più le emozioni creando una sinergia tra diverse arti: danza, recitazione e musica.
Filumena Marturano – Note di regia
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