di Peppino De Filippo
Trama
Il commendator Gervasio Savastano, ricco proprietario di una fabbrica di conserve, è ossessionato dalla superstizione, che regola la sua giornata a seconda degli incontri o degli avvenimenti, fausti o infausti, che gli si presentano. Di questa situazione ne fanno le spese sua moglie Teresa e sua figlia Rosina, che, innamorata di un bravo giovane, non trova mai il modo di farglielo conoscere. Un giorno la poco felice riuscita di alcuni affari induce Gervasio a licenziare in tronco un suo impiegato, il ragioniere Belisario Malvurio, reo di essere secondo lui uno iettatore. In seguito a questo licenziamento, lo stesso giorno si presenta nell’ufficio di Gervasio un giovane gobbo, Alberto Sammaria, per fare un colloquio di lavoro. Dato che la figura del gobbo è ben augurante, Gervasio decide di assumerlo, perché è convinto che da quel momento in poi non sarà più colpito dalla sfortuna. Tutto effettivamente inizia ad andare per il meglio, finchè un giorno Alberto non rassegna le sue dimissioni, confessando a Gervasio di essere innamorato, senza speranza, della dolce Rosina. A questo punto Gervasio impone a Rosina di sposare Alberto, pur attanagliato dal rimorso nei confronti della figlia e dal dubbio che i figli d’Alberto possano riuscire deformi. Durante il pranzo di nozze …
Il finale della commedia risolve il problema in modo brillante, inaspettato e divertente.
Non è vero ma ci credo – Rassegna stampa
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