Toccata e fuga – Note di regia
Lo spettatore, in genere, si sente più rappresentato dai personaggi delle Commedie piuttosto che da quelli dei drammi e la ragione è semplice: esse hanno un’ambientazione precisa e una storia con la netta defizione di un inizio e una fine. All’interno di esse si recita la ‘verita’. Non ci son sotterfugi o metafore, non ci son i “non luoghi” e i “non tempi”. Accade tutto lì sul palcoscenico. II compito del regista che sceglie di porre in scena una commedia dalla struttura narrativa solida e ben collaudata, come “Toccata e fuga” di D. Benfield, è essenzialmente quello di valorizzare il racconto, i suoi ritmi e soprattutto di dar corpo alla credibilità dei personaggi. E io no avuto la fortuna di avere un buon casting, adatto a dar ritmo e verità alle varie situazioni tra burlesque imprevisti, atmosfere tenere oppure ciniche e crudeli ma alla fine estremamente esilaranti. Tutto nel segno della pura comicità da Vaudeville. “Toccata e fuga” appartiene a quel teatro comico dove il divertimento e assicurato, persino agli stessi attori.
Massimo Cardinali