Sabato, Domenica e Lunedì – Note di regia

Sabato, Domenica e Lunedì – Note di regia

Ho scelto questa commedia , “Sabato, Domenica e Lunedì” perché è considerata uno dei capolavori meno rappresentati e poco conosciuta di Eduardo, salvo la versione televisiva replicata in diverse occasioni con la grande Sofia Loren e Luca De Filippo. E’ sicuramente un’opera pregna di emozioni che cattura l’attenzione del pubblico coinvolgendoli, alternando momenti di allegria a momenti drammatici.

Tre giorni a casa Priore, ovvero accese discussioni, incomprensioni e litigi che danno vita a un quadretto familiare piccolo borghese in cui si confrontano almeno tre generazioni. Andata in scena per la prima volta nel 1959, la commedia costituisce, “una preziosa riflessione sulla famiglia, una grande famiglia napoletana che Eduardo colloca agli albori del boom economico, ovvero in un momento cruciale per l’Italia, in cui si imponeva un nuovo e improvviso modello di sviluppo, con l’affacciarsi di nuovi desideri e nuove mode, capaci di creare euforia, ma anche un senso di confusione”. È la confusione che nasce all’interno della coppia formata da Rosa e Peppino, tra questi e il figlio Rocco, spalleggiato da nonno Antonio, tra Giulianella, sorella di Rocco, e il fidanzato Federico, tra Peppino e il vicino di casa Luigi Ianniello troppo galante con Rosa. Eduardo, che amava molto questo testo, non mancava di sottolinearne il senso più profondo: “In Sabato, domenica e lunedì – diceva – c’è un fermento contestatario, un’anticipazione dell’avvento del divorzio in Italia, una apparente fusione di finti rapporti cordiali. Alla fine della commedia non c’è chi non comprenda che soltanto l’amore può tenere insieme due esseri; non certo il matrimonio, e nemmeno i figli”.


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